Di nuovo al casello dell’Antonia

https://picasaweb.google.com/FerroviaFVM/DiNuovoAlCaselloDellAntonia#

Come consuetudine, a fine estate di ogni anno quando la vegetazione cessa di crescere, riprendiamo l’attività di pulizia della linea da Fermignano ad Urbino. Quest’ anno grazie ad alcune new entry il lavoro procede velocemente e in quattro sessioni di ripulitura siamo già giunti al mitico casello dell’Antonia: il casello con i binari più belli e curati d’Italia.
 Di questo passo ritornermo di nuovo ad Urbino molto presto. Prima però la 14^ Festa della stazione.

In ricordo dell’ingegnere Piero Muscolino

E’ morto a Roma all’età di 75 anni, il 6 settembre scorso, l’ing. Piero Muscolino.  Dirigente delle Ferrovie dello Stato in pensione e docente universitario , scrittore e studioso di storia dei trasporti con decine di libri e di articoli all’attivo, nonché il realizzatore del Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa.

                             

Ci mancherai caro Piero, la tua amicizia ci ha reso ancor più orgogliosi della battaglia che da anni portiamo avanti.  Non dimenticheremo mai la tua signorilità unita ad una grande competenza, frutto della passione e del lavoro che ti ha accompagnato per tutta la vita, nonchè la tua voglia di trasmettere con grande umiltà  l’immenso patrimonio di conoscenze storiche e tecniche delle ferrovie.  Avremmo gradito averti in ogni nostra manifestazione, ma sarebbe stato impossibile visti i tuoi innumerevoli impegni  ovunque si parlasse di treni e ferrovie.

L’associazione FVM, ha avuto l’ onore di essere stata citata nel tuo libro “Le stazioni delle linee secondarie FS nelle Marche” una collezione di fotografie scattate nel 1985 quando eri dirigente dell’ Ufficio Movimento del Compartimento di Ancona. Uno dei pochi libri sulle ferrovie delle Marche.

Quando nel novembre del 2009  accompagnato dall’amico e socio FVM Mario Pizziconi, ex capostazione sovrintendente di Roma Tuscolana, visitasti la ferrovia da Fermignano ad Urbino a bordo dei nostri motocarrelli,  commentasti il nostro lavoro di ripulitura dei binari dalla vegetazione con queste parole:  “Avete fatto un miracolo!!” e continuasti a scattare continuamente foto dei paesaggi che circondavano la ferrovia.

              

Nell’ ottobre del 2010, convinto sostenitore della battaglia per il ripristino  Fano Urbino,  relazionasti alla “11^ Festa della stazione” di Fermignano dove raccontasti  il successo della ferrovia  Merano-Malles , Bologna – Vignola,  Foggia-Lucera. Ferrovie dismesse e poi successivamente ripristinate.  Ricordando i motivi esclusivamente politici legati alla chiusura della Fano Urbino ( in quegli anni lavoravi al compartimento di Ancona)  concludesti la tua relazione auspicando la riapertura della ferrovia Metaurense avendo ampie giustificazioni e notevoli probabilità di successo grazie alle caratteristiche del territorio e alla numerosa utenza.

 

                            

Nel novembre del 2010, nell’articolo del Corriere della Sera sulla ferrovia Fano Urbino, il giornalista Carlo Vulpio pubblicò la tua foto e alcune tue frasi espresse proprio alla festa della stazione di Fermignano: “ ..le linee che non hanno traffico di transito ma solo locale, sono per forza passive, ma è passiva la tariffa non la linea. La tariffa si mantiene bassa per ragioni sociali. Ma in una valutazione macroeconomica conviene, perché si toglie traffico dalla strada e diminuiscono incidenti ed inquinamento.”

Rimarrai il faro della nostra associazione, che come tante altre associazioni ferroviarie vedeva in te il riferimento tecnico e professionale più prestigioso.

Il nostro video in suo ricordo:

http://www.youtube.com/watch?v=1tsdtrGLx38&feature=share&list=UUftJeLjv_H4C1YoONJO5xMQ

 

La ferrovia Fano Urbino su ” Il Fatto Quotidiano”

      A. Caporale alla stazione di Fano

Su  “Il Fatto Quotidiano”, OGGI DOMENICA 1° SETTEMBRE in edicola , il  noto giornalista- scrittore Antonello Caporale espone  una circostanziata inchiesta sulla ferrovia Fano Urbino.   Dopo “La Repubblica”, “La Nazione”,  il “Corriere della Sera” e “L’Avvenire ” ancora una volta la stampa nazionale,  accende i riflettori su i binari della Metaurense.

Mentre l’attenzione del mondo esterno sa cogliere e capire appieno le potenzialità ed  il valore intrinseco rappresentato da una strada ferrata nella Valle del Metauro , la politica regionale, provinciale che cosa ha fatto ?
Si è adoperata con sospetta efficienza ed inusitata  quanto veloce determinazione  per ottenerne la dismissione  e così  perderla per sempre. 
 
   

       

Di fronte all’opinione pubblica nazionale  è  incredibile che chi amministra un territorio come la Valle del Metauro , densamente popolato, ricco di storia, di bellezze naturali, di siti archeologici e culturali eccellenti, sia così poco attento alla sorte di quel binario  che da tanti esperti del ramo è stato, invece,  giudicato  indispensabile alla mobilità ed allo sviluppo economico della vallata e zone limitrofe.

Il treno  migliora e favorisce la vita dei paesi   collegando  velocemente e con sicurezza  i piccoli  con i grandi centri; nel caso della ferrovia Metaurense unisce  l’entroterra con la costa e connette  il territorio  ad una via di grande comunicazione , qual è la ferrovia Adriatica (  servita dai  treni AV Freccia Rossa-Trenitalia e presto da  Italo-NTV ) quindi al resto della Nazione. 

         

L’Associazione FVM , che da oltre 13 anni  agisce per sensibilizzare  l’opinione pubblica locale  con manifestazioni, convegni, partecipando ad eventi in tutta la Valle del Metauro ( da Fano ad Urbino) ,fuori provincia ed  in altre regioni,  può affermare con certezza che la gente sarebbe felicissima di riavere il treno.

Alcune persone avevano   dubbi collegati a strane voci messe in circolazione  riguardo…. “ le case sui binari”, i problemi legati ai passaggi a livello , i costi di ripristino dell’infrastruttura.
 E’ verificabile facilmente che : “ le case sui binari” non esistono, a meno che si tratti di case in ” prossimità” dei binari,  inifluenti per la circolazione;   i problemi della presenza dei PL sono superabili con sottopassi/cavalcavia o mediante  l’automatizzazione degli stessi  con  tempi brevi di sosta; per quanto riguarda il ripristino  si sa bene che sono necessari circa settanta-ottanta di milioni di euro e viene spontanea la domanda:  “quali sarebbero i benefici che deriverebbero da tale operazione?”.

 
Per i 3 chilometri della bretella di Urbino sono stati spesi 75 milioni di euro, con l’unica utilità di far guadagnare qualche  minuto di tempo di percorrenza  ( ed al contempo con il pesante balzello rappresentato dal massacro del paesaggio sconciato da tale opera).
Con la stessa cifra si riaprirebbero 50 chilometri di ferrovia con enormi vantaggi per il trasporto pubblico, la mobilità sostenibile,  il turismo e l’ambiente. 

Nessun altro tipo d’investimento è  in grado di  influenzare positivamente  le abitudini di spostamento  delle persone, di migliorare la qualità della vita e  creare nuove opportunità di lavoro .Riaprire la ferrovia Metaurense è una soluzione che realizza con un minimo impegno  un grande risultato.
 La politica (di qualsiasi colore) ha il dovere di cercare queste soluzioni, specialmente in questi tempi di crisi.  Se le istituzioni faranno scelte corrette , come il ripristino della ferrovia,  la collettività  potrà compiere passi in avanti. Chi vuole impedire il ritorno del treno nella valle del Metauro sa di commettere  un danno  a noi tutti.
Tenere viva la ferrovia metaurense  è questione di civiltà e di saggio governo del territorio.

Il futuro in piccoli gesti

Invitiamo tutti i sostenitori della ferrovia Fano Urbino ad inviare il loro contributo ai seguenti link:

http://www.europa.marche.it/Questionario.aspx

Una consultazione on line promossa dalla Regione Marche nell’ambito della preparazione del Programma Operativo 2014-2020 del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).

All’argomento 7 “Promuovere sistemi di trasporto sostenibili…” spuntare il punto d e nelle osservazioni scrivere  riapristino della ferrovia Fano Urbino eventualmente motivandolo.

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http://www.urbino2019.eu/Partecipa.aspx

Un contributo con idee e progetti  per Urbino ” Capitale della Cultura Europea 2019″.

Come proposta progettuale scrivere ripristino della ferrovia Fano Urbino eventualmente motivandolo.

 

 

In carrozza sul treno dei sapori

Il video del TG3 Marche

http://www.youtube.com/watch?v=07GZViMUQTM&feature=share&list=UUftJeLjv_H4C1YoONJO5xMQ

L’associazione FVM ha partecipato venerdì 26 luglio, nella vecchia stazione di Monturano Rapagnano, all’ultimo appuntamento di “Emozioni Fermo”, programma di eventi turistico-sensoriali promosso dall’Assessorato al Turismo della città.

 L’evento “In carrozza sul trenino dei sapori” ha visto la vecchia stazione, restaurata e recuperata da alcuni anni per scopi culturali, riempirsi di turisti e residenti per gustare insieme prodotti tradizionali del territorio, tra cui molto apprezzate le galantine rivisitate da Picena Gastronomia, in abbinamento ai vini della cantina Ortensi.

 Il professore Elvezio Serena, presidente della Sezione fermana di Italia Nostra ha riproposto aneddoti e vicende curiose legate al trenino che da Porto San Giorgio saliva fino alle falde dei  Sibillini, i Monti Azzurri di leopardiana memoria.

Carlo Bellagamba, presidente dell’associazione FVM, ha parlato in merito alla tormentata vicenda della ferrovia Fano Urbino , rilevando l’inadeguatezza dei trasporti  pubblici nella valle metaurense e la carenza di idee innovative e propositive della politica .

La serata è stata allietata dal Musicista teramano Davide di Pietro con tradizionali musiche per fisarmonica ed organetto e dall’Artista fermana Simona Bianchini che ha offerto al pubblico le sue creazioni “in diretta” di arte figurativa.

 Il Professore Angelo Serri ( Docente presso l’Università di Macerata ed  ideatore di “Tipicità Marche”, Festival del prodotto di qualità  delle nostre terre ), illustrando lo spirito che ha animato la serie di incontri tra turisti e prodotti del comprensorio, ha ricordato la sua partecipazione al convegno presso la Camera di Commercio di Pesaro “Treno e turismo: una strategica alleanza”.

 Il  Prof. Serri ha confermato e proposto sul suo territorio, privato della ferrovia da cinquant’anni, le strategie avanzate da FVM  riguardanti, soprattutto, l’aspetto ed il contesto storico, turistico e culturale di ogni specifico territorio  .

La serata ha riscosso un notevole successo di pubblico convenuto dalle spiagge fermane.

 A questo punto ci si chiede: “ Quale sarebbe il successo di manifestazioni del genere nella Valle del Metauro, dove il treno potrebbe tornare grazie ad un minimo di sensibilità e di riguardo della politica nei confronti della popolazione?”

 Fermo ha realizzato con successo ed  in breve tempo un evento molto gradito e guarda con interesse ad una fattiva, reale collaborazione con il pesarese sui problemi che affliggono i territori di queste due comunità.

Che tipo di segnali provengono invece dal Nord delle Marche?

Pullman e treni

 

Alcune frasi estrapolate da vecchi giornali relative alla chiusura della Ferrovia Fano Urbino:

“..si chiede a quale ditta di trasporto la Regione affiderà il servizio sostitutivo, poiché risulta che qualcuno, da tempo si sta adoperando per trarre vantaggi dalla chiusura del tratto ferroviario”

“Ad Urbino oltre che indignazione c’è anche molta amarezza e non manca a chi pensa congiure nei confronti della città, che vanno al di là  dell’eliminazione dei rami improduttivi”

“Quella decisione fu una vera fortuna per le aziende di trasporto su gomma”

Erano altri tempi ma almeno allora c’era la consapevolezza che si stava perpetrando un danno alla collettività a favore di un imprenditore privato.

Se allora c’era una distinzione fra pubblico e privato adesso è tutto confuso.

http://www.viverefano.com/index.php?page=articolo&articolo_id=414856

Possibile che nessuno trovi  paradossale che una linea definita “ramo secco” necessiti di superpullman da 100 posti a cadenza oraria?

Possibile che nessuno si renda conto di cosa significa per la statale Flaminia l’immissione di pullman di quella grandezza?

Possibile che nessuno s’immagina cosa diventerà la statale Flaminia se la Fano Grosseto diventerà autostrada?

Possibile che ci sia già dimenticati delle conseguenze dell’isolamento ferroviario di cui soffre tutto l’entroterra?

Possibile che nessuno consideri ill danno erariale che questo territorio ha subito privandolo di un’infrastruttura come una ferrovia?

Noi dell’associazione FVM continuiamo  a esortare i politici, a rimediare a quelle sciagurate scelte che hanno penalizzato la Valle del Metauro ed Urbino, e a mantenere alta l’attenzione sui problemi di trasporto, fiduciosi che la speranza di riavere il treno nel nostro territorio non rimanga un sogno ma si trasformi in realtà.

http://www.viverefano.com/index.php?page=articolo&articolo_id=415873

Il ministro delle infrastrutture a Fano

il video del convegno relativo alle ferrovie:

http://www.youtube.com/watch?v=CkIZdHwC9i4&feature=share&list=UUftJeLjv_H4C1YoONJO5xMQ

Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti è intervenuto a Fano il 6 luglio 2013 al convegno

                 LE INFRASTRUTTURE NELLE MARCHE.

Anche se l’argomento principale era la Fano Grosseto, non è mancato di dire cosa pensa delle ferrovie:  va benissimo l’alta velocita ma non si possono dimenticare le ferrovie locali.

Ovviamente  non abbiamo perso l’occasione per fargli conoscere la nostra ferrovia locale che la dirigenza del territorio vuole eliminare per sempre.

Confidiamo in un tavolo tecnico a Roma.

http://www.ilmetauro.it/argomenti/politica/presentata-al-ministro-lupi-la-proposta-di-ripristino-della-ferrovia-fano-urbino.html

 

Gli studenti a casa???

http://youtu.be/jFcQJOLyaFQ

Abbiamo apprezzato le parole del senatore Londei, al convegno del 15 giugno “ Senza trasporti l’ istruzione non va lontano” con le quali si è reso disponibile ad avviare l’attività ferroviaria, prevista fra l’altro dallo statuto di Adriabus, se lo Stato e la Regione Marche rimettessero la ferrovia Fano Urbino in condizione di essere percorsa dai treni.

Ma se  al Parlamento , ai Consigli  della Regione Marche e Provinciale di Pesaro, gli Eletti si adoperano per rinunciare all’ infrastruttura ferroviaria piuttosto che recuperarla, questo territorio non risolverà mai i problemi legati al trasporto pubblico e all’incremento dell’occupazione legata al turismo:   vedrà, anzi,  aumentare il disagio dei cittadini ed il peggioramento della qualità della vita e del Coefficiente Della Felicità (!) tanto sbandierato recentemente. 

Al sindaco di Urbino ricordiamo che, se è vero che ad Urbino “non c’è il treno” (spesso ripetuto nei suoi discorsi) è altrettanto vero che esiste una ferrovia (dove il treno potrebbe toprnare)  e non dovrebbe continuare ad ignorarla se ci tiene alla sua città.

Saremmo orgogliosi  nell’eventualità della nomina di Urbino “Capitale della cultura europea nel 2019”.
Purtroppo una gravissima carenza strutturale della  Città Ducale montefeltresca è proprio quella di non essere raggiunta dal servizio ferroviario.

Se ci fosse  volontà politica  il treno potrebbe ricomparire di nuovo ad Urbino ed essere uno dei  migliori  veicoli pubblicitari per questo importante evento.
Altrove si è capito benissimo come le cose possano e debbono funzionare: la metropolitana VAL di Torino è stata costruita per le Olimpiadi invernali del 2006, la Metropolitana di Genova per i mondiali di calcio del 1990, per l’EXPO di Milano del 2015 è un rifiorire di infrastrutture ovunque.
Urbino non può e non deve perdere tale preziosa occasione.

 

Fano snobba il Freccia Rossa?!?…il Freccia Rossa snobba Fano!!

Non sono ancora noti i motivi per i quali Trenitalia, pochi giorni prima dell’entrata in vigore dell’orario estivo, ha deciso di non fare effettuare  più le fermate in località ad alta valenza turistica  nella costa adriatica ai due ” Freccia Rossa ” 9593 e 9594.

Sarebbe stata una bella novità  vedere fermare alla stazione di Fano l’ETR 500, fiore all’occhiello della flotta  TrenItalia, mezzo altamente tecnologico progettato e  prodotto  interamente in Italia, in grado di percorrere sia la rete AV che la rete tradizionale e fornito  dei più moderni  confort  e che sta rivoluzionando il modo di viaggiare in Italia.

In 2 ore e 43 minuti ( partenza  da Milano alle 8:05) i viaggiatori  avrebbero potuto raggiungere Fano ( arrivo 10:48); da Fano   avrebbero potuto ripartire  alle 17:59 per essere a Milano alle 20:50.

Era un sogno, si era avverato qualcosa di incredibile: il  treno Freccia Rossa faceva le fermate di un Interregionale : Rimini, Riccione, Cattolica,  Pesaro, Fano, Senigallia, Ancona.

Ma  è avvenuto qualcosa di ancora più sconcertante: il comune di Fano  miracolato da questo evento non ne ha  dato minimamente notizia, le Associazioni commerciali e turistiche non hanno reagito dimostrando  , nei fatti, una sorta di ” avversione” al trasporto ferroviario turistico così sviluppato in altri paesi europei .

Da tutto ciò si deve ipotizzare che del treno di ultima generazione , che trasporta  574 persone  e che parte dalla stazione di  Milano C.le  dove la Regione Marche ogni anno fa affiggere (pagando) i suoi manifesti pubblicitari per reclamizzare  le bellezze dei nostri territori , ai ” nostri quadri amministrativi” non importa un bel niente.

Solo ora, soppresse le fermate nelle nostre città costiere, ci si accorge delle positive potenzialità offerte al territorio durante la stagione turistica che si preannuncia molto negativa .
Inoltre è proprio dalla Lombardia che si registrano i maggiori flussi turistici nelle Marche.

Come sempre accade si cercheranno adesso colpe e responsabilità, si tenterà di rimediare e si accuserà Trenitalia di non rispettare gli accordi.
Un modesto suggerimento ci permettiamo di proporre ai nostri Amministratori  nel poco probabile caso che  una Società ferroviaria (  Trenitalia, NTV  o altre) si interessasse alla nostra città:
mostratevi , non diciamo onorati,  quanto -per lo meno- un pochino più opportunisti e felicitarsi con chi permette alle nostre città di marciare al passo dei più avanzati ( e lungimiranti) paesi turistici.

Senigallia, almeno, per tutta l’estate, grazie all’accordo tra Confesercenti eTrenitalia in collaborazione con Assoturismo avrà venerdì, sabato e domenica  6 Frecciabianca che fermeranno nella sua stazione

Per concludere una piccola riflessione: i turisti che andranno in vacanza al mare a San Benedetto del Tronto avranno quest’anno una bella sorpresa: sarà più facile visitare Ascoli con un treno elettrico moderno veloce e confortevole, invece ai turisti che verranno in vacanza a Fano con quale mezzo  offriremo la possibilità di visitare comodamente Urbino, Fossombrone, Fermignano, la città romana di Forum Sepronii e le tante , poco considerate , bellezze della nostra terra ???

 

Ad Ascoli l’elettrificazione ad Urbino la dismissione

L'assessore Viventi intervistato dal TG3

I video: TG3 Marche, Lafreccia TV, televisionpicustv:

http://www.youtube.com/watch?v=pDDr4v65PTk&feature=share&list=UUftJeLjv_H4C1YoONJO5xMQ

http://youtu.be/qQSqKJXcyEo

http://youtu.be/fjgTs9–NSc

L’associazione FVM ha partecipato giovedì 16 maggio all’inaugurazione dell’elettrificazione della linea ferroviaria Ascoli – Porto d’Ascoli.

Nella mattinata, presso la stazione FS di Ascoli Piceno, è stato illustrato il nuovo servizio ferroviario alla presenza dell’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Viventi, dell’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano, dei vertici di Rete Ferroviaria Italiana (il direttore della direttrice adriatica Paolo Pallotta e il direttore territoriale Luciano Frittelli), del sindaco di Ascoli Guido Castelli, del presidente della Provincia Piero Celani e delle altre autorità locali e regionali. Dal prossimo 9 giugno si apre una nuova era per i trasporti ferroviari regionali.

Grazie al completamento dell’elettrificazione più treni diretti, veloci, confortevoli e rispettosi dell’ambiente tra Ascoli Piceno ed Ancona; passeranno da 3 a 19 i treni diretti giornalieri fra le due città.

Di questi, 9 saranno treni veloci (con fermate solo nelle principali località) mentre 10 effettueranno fermate in tutte le stazioni della linea.

Immutato il numero dei collegamenti quotidiani – 27 – tra Ascoli e San Benedetto del Tronto.

Più treni diretti ma anche più veloci, moderni ed ecosostenibili.

I collegamenti, effettuati sia con i Minuetto (145 posti a sedere offerti) sia con convogli composti da 4 vetture con moderni locomotori E 464 (313 posti), permetteranno di ridurre i tempi di viaggio sull’intero percorso fino a 30 minuti.

A disposizione della clientela diversamente abile posti dedicati attrezzati, mentre i bikers che vorranno pedalare tra il mare e l’entroterra potranno trasportare la loro bici a bordo dei treni.

 Ai vantaggi prettamente trasportistici sono da aggiungere, infine, quelli più propriamente ambientali, che fanno del treno elettrico il mezzo ecologico per eccellenza, rispettoso ed amico dei luoghi che attraversa.

Fotogallery FVM:

https://picasaweb.google.com/FerroviaFVM/FVMAdAscoli#

L’investimento complessivo per la realizzazione dell’opera è stato di oltre 11 milioni di euro, circa 10 dei quali da parte della Regione Marche (fondi FAS). “Una cifra considerevole – sottolinea l’assessore Luigi Viventi – per un’opera dichiarata prioritaria a inizio legislatura, poiché ritenuta strategica sia per l’intero sistema del trasporto pubblico locale, sia per rispondere alle esigenze di miglioramento della mobilità del territorio ascolano”.

Era il 1° maggio 1886  quando fu inaugurata la linea Ascoli- Porto d’Ascoli; pur essendo  trascorsi ormai 130 anni la ferrovia e il treno rappresentano ancora oggi il progresso e lo sviluppo di un territorio.     Complimenti alla provincia di Ascoli che ha fortemente voluto questa innovazione.

E’ scontato il parallelo con la consorella della nostra provincia, la ferrovia Fano Urbino , che viene colpevolmente ignorata e disprezzata dai nostri amministratori come se  i problemi di trasporto pubblico e di salvaguardia dell’ambiente da noi non esistessero.
Oltretutto i fondi FAS  per iniziare studi e lavori c’erano anche per noi, ma sono stati volutamente dirottati verso impieghi stradali , quali le rotatorie , spesso inutili.

Eppure fra i tanti benefici che porta una ferrovia, come recentemente dimostrato al Convegno “Treno e Turismo , una strategica alleanza” presso la Camera di Commercio di Pesaro, vi è quello che riguarda il notevole aumento del flusso turistico nelle zone servite da un efficiente servizio su rotaia;  da ciò si evince che nella nostra provincia   non esiste  neanche questo problema.

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