La senatrice Fabbri e le ferrovie

Recentemente  la Sen. Camilla Fabbri (PD), in un’ interrogazione parlamentare, si è interessata  al piano d’investimenti ferroviari  per il Centro e il Sud  Italia .

http://www.pu24.it/2014/03/20/la-senatrice-fabbri-scrive-alla-d-di-ferrovie-moretti-salga-sul-treno-pesaro-roma-vedra-quanti-disagi/

http://www.viverepesaro.it/index.php?page=articolo&articolo_id=459535

“Il trasporto ferroviario,  riferisce  la Sen. Fabbri  nella sua interrogazione, rappresenta,  con la  rete autostradale , il sistema di circolazione della nostra penisola e sottolinea il fatto che chi, per  spostarsi,  sceglie il treno contribuisce all’abbattimento delle emissioni dei gas di scarico.

Il trasporto su rotaia è anche uno dei primi biglietti da visita di una Paese civile; una situazione ferroviaria non ottimale (od inesistente) è un forte deterrente anche allo  sviluppo del turismo  con tutte le conseguenze che ne derivano, in particolar modo con    impatto negativo sul lavoro e sui  mancati introiti.

I turisti che vengono  in Italia non viaggiano solo con i treni ad alta velocità, ma utilizzano anche i  collegamenti periferici minori per raggiungere le località costiere ( non escluse  le località dell’interno, aggiungiamo noi !).

Il potenziamento della rete ferroviaria, unito all’adeguamento tecnologico dei mezzi, rappresenta l’ obiettivo irrinunciabile in vista anche  dell’importante appuntamento internazionale Milano Expo 2015.”

Tali argomenti  rappresentano l’autorevole conferma di quanto affermato e sostenuto  da più di quattordici  anni dall’  Associazione FVM ed è esattamente l’opposto di ciò che pensano e dicono i suoi compagni di partito sulla ferrovia Fano Urbino.

La scelta deleteria di privilegiare il traffico su gomma  ha avuto, soprattutto nel Centro Italia, le peggiori conseguenze , quindi è doveroso per noi puntualizzare alcuni aspetti della situazione dei collegamenti periferici del nostro territorio.

Bisogna denunciare l’atteggiamento irresponsabile assunto dalle autorità amministrative e politiche locali che,  con miope quanto ottusa caparbietà ,  continuano a propinare  un sistema di trasporto costoso ed inadeguato rispetto alle  attuali e future esigenze necessarie per lo sviluppo della provincia pesarese.  A   questa  situazione si assommano gli errori del passato  come l’abbandono del  collegamento tra  Urbino e   Sant’Arcangelo di Romagna e la mancata ricostruzione del tratto Pergola Fermignano, unica linea dorsale  appenninica (Urbino-Fabriano)    distrutta dagli   eventi bellici e  non ricostruita.

Con l’attuale   sospensione del servizio sulla linea Fabriano Pergola (causa un banale smottamento), unita   alla ormai  manifesta e chiara volontà dell’attuale dirigenza politica locale di distruggere definitivamente la ferrovia Fano Urbino, si è indubbiamente palesato  il diabolico progetto di  favorire unicamente il trasporto su gomma , spacciato per azione virtuosa e ricca di soluzioni mirabolanti per l’economia locale.

Il futuro che si annuncia è l’ assoluta mancanza di collegamenti alternativi ferroviari tra l’interno e la costa delle Marche Nord con conseguente aggravamento dei costi sociali del trasporto , della sicurezza e della salute, per non parlare dell’inadempienza futura delle direttive comunitarie che obbligano ad una riduzione, per il 2020, delle emissioni di gas serra del 20%. 

Questo scenario, per le ragioni citate dalla Sen. Fabbri nella sua interrogazione, è un fatto    molto    preoccupante   che colloca il nostro territorio   tra i più arretrati della Nazione quanto a  rapporto  tra chilometri di via ferrata , densità di popolazione e superficie del suolo.
Riprendendo  le sue parole del profilo facebook,  ci sembra difficile definire il sistema dei trasporti  nella nostra provincia degno di un Paese civile:  molto più realisticamente la si può giudicare consona ad un Paese del Terzo Mondo.

Purtroppo, mentre si impiegano nuove  tecnologie e  moderno materiale rotabile per rendere più efficiente ed appetibile il trasporto su  ferro,  nella nostra provincia si sta andando nella direzione diametralmente opposta.

Nelle Marche Centro-Sud , grazie all’elettrificazione  della linea   Ascoli-P. Ascoli,  si sono ottenuti  notevoli risultati  in termini di frequentazione dell’utenza sulla direttrice Ancona-Ascoli,  come ha  sottolineato  il direttore del Trasporto Regionale  ing. Antolini in occasione del recente passaggio del treno Verde di Legambiente nel capoluogo dorico.
 Presto giungeranno nelle Marche i nuovissimi  e confortevoli   treni  regionali prodotti  da Alstom Ferroviaria nello stabilimento di Savigliano (CN):  da noi sarà difficile vederli grazie  al diradamento di binari.

Per concludere, viene da chiedersi: quando il Partito Democratico di Pesaro ed Urbino riuscirà a parlare con una sola voce razionale ed intelligente come quella della sen. Camilla Fabbri?

2 marzo 2013: 7^ GNFD

Il servizio televisivo di tele 2000

http://www.tele2000.it/jema/attualita/1377-ferrovie-dimenticate

Le fotografie della giornata in Fotogallery (menù a sinistra)

La 7^ Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, organizzata dall’ Associazione FVM, da Legambiente Urbino e dalla delegazione FAI Pesaro e Urbino, si è svolta  anche quest’anno  con l’aiuto di una splendida giornata nella zona del Montefeltro.

Il bel tempo ha permesso a tante persone, venute soprattutto da fuori provincia, di ammirare il paesaggio  attraversato dalla Ferrovia Fano Urbino e le strutture , quali ponti, gallerie, caselli e stazioni , che si inseriscono  perfettamente nell’ambiente.

Il titolo della manifestazione “Un percorso tra le armonie del passato e le realtà del presente” trae  origine  dallo stridente contrasto che scaturisce dall’osservazione visiva  quando, nel nostro caso, si constata che  la ferrovia, infrastruttura realizzata in un “contenitore” paesaggistico di alto valore,  si inserisce nell’ambiente con sapienza ed equilibrio, divenendo essa stessa opera di valore  fortemente attraente mentre  alcune opere stradali recenti,  pur svolgendo la medesima funzione di trasporto , comunicano un senso di intrusione e di disagio .

Due gruppi di escursionisti, uno partito dalla stazione di Urbino (condotto da FVM e Legambiente) e l’ altro dalla stazione di Fermignano (guidato dal CAI  ), si sono incontrati a metà percorso al casello  della Strada Rossa.  Oltre 250 intervenuti , dopo i saluti ed i discorsi di rito,sono tornati insieme ad Urbino , ammirando il paesaggio e vivendo fisicamente la realtà di una struttura di trasporto di importanza basilare per il territorio e per la salvaguardia dello stesso.

FVM  ha lasciato a disposizione di tutti un ordine del giorno che, specialmente rivolto ai consiglieri comunali, provinciali e regionali, invita le Autorità locali a riaprire il dibattito sul futuro della ferrovia Metaurense  alla luce della situazione generale di crisi e delle diverse situazioni   createsi negli ultimi tempi.

In esso si è posto in evidenza il  danno arrecato alla comunità dal definitivo abbandono del  servizio su ferro, perseguito dalla provincia , dall’isolamento  ferroviario delle zone interne ponendo il territorio peserese tra gli ultimi d’Italia nel rapporto tra sviluppo chilometrico e densità di popolazione e l’esclusione dello stesso territorio dai collegamenti rapidi e sicuri , tramite la Rete AV, con il resto della Nazione.

Le visite del Senatore Giorgio Londei e del Prof. Vittorio Sgarbi sono state  ulteriori gratifiche per gli organizzatori e prove dell’importanza dell’evento .

Il giorno precedente , a Grantorto di Padova, FVM ha partecipato alla 7 ^ edizione del Festival Europeo del Gusto incentrato sulle Ferrovie Dimenticate .

In tale importante evento, confrontandosi al tavolo dei Relatori ( fra i Responsabili nazionali del settore del turismo e dell’accoglienza), ci  si è resi conto conto che  ferrovie troppo frettolosamente abbandonate  sono ritornate prepotentemente al centro dell’attenzione ed hanno assicurato efficienti servizi ed opportunità ai distretti territoriali.

Inoltre è emersa   la reale  possibilità  che , attraverso l’intervento mirato della comunità europea , si apriranno canali di finanziamento sul trasporto ferroviario turistico supportato da validi progetti avanzati da Amministrazioni capaci , intelligenti e ricettivi alle proposte.

E’ lecito alimentare una tale speranza anche qui , da noi ???

7^ Giornata Nazionale Ferrovie Dimenticate

 

Domenica 2 marzo si terrà la 7^ Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate con manifestazioni  in tutta Italia.

L’Associazione FVM, insieme al circolo Legambiente Urbino , il FAI Pesaro ed il Club Alpino organizza il suo Evento dal titolo:

UN PERCORSO TRA LE ARMONIE DEL PASSATO E LE REALTA’ DEL PRESENTE”

Una passeggiata sui binari dalla stazione di Urbino ( h 09:00) fino al casello al km 76+863 ( 6 km a/r). Lungo il percorso saranno fornite informazioni sulla storia e le caratteristiche della ferrovia.

(NB  abbigliamento idoneo, scarpe da trekking, munirsi di torcia)

nel link sottostante la preparazione

https://plus.google.com/photos/117659964362604821377/albums/5978523567429615265#photos/117659964362604821377/albums/5978523567429615265

Sarà presentato anche un ordine del giorno a disposizione di tutti i consiglieri comunali, provinciali e regionali per riaprire il dibattito sul futuro della ferrovia Fano Urbino.

Nelle precedenti manifestazioni si erano messe in evidenza  le potenzialità turistiche, le straordinarie caratteristiche tecniche e lo stretto legame  tra storia del territorio e capacità di modificare positivamente la mobilità pubblica in  stato di difficoltà crescente.

http://www.youtube.com/watch?v=WygNQx1Vigc&list=UUftJeLjv_H4C1YoONJO5xMQ&feature=share

Quest’ anno si vuole proporre un altro aspetto:

–          Se non si fosse abbandonata la viabilità ferroviaria nel Montefeltro sarebbe stato necessario  costruire opere stradali ad alto impatto paesaggistico e dai costi faraonici?

–           Se l’idea di sostituire i binari con la ciclabile o non si sa che cos’altro andasse avanti, quante aree verdi, rimaste tali per la pertinenza con la ferrovia, diventeranno edificabili ??

La mancata ricostruzione del tratto Pergola Fermignano, l’abbandono del progetto Urbino Sant’Arcangelo di Romagna, il mancato potenziamento della Fano Urbino unito a interessi privati e miopia politica hanno determinato prima la sospensione del servizio ferroviario nell’1987 ed ultimamente per opera dell’attuale dirigenza politica locale la dismissione nel 2011.

Noi siamo convinti che da tutti gli errori del passato e soprattutto  dagli “orrori” del presente si possa ancora tornare indietro; a tal fine  proponiamo a tutti coloro che sono convinti  sostenitori delle nostre tesi  di partecipare  all’Evento urbinate che significherà  non  più una passeggiata domenicale ma una vera forma di lotta e protesta.

Le ferrovie a carattere locale,  per ragioni legate alle dinamiche d’impatto  ambientali  ed agli attuali costi, difficilmente vengono  ricostruite se dismesse e distrutte : rinunciare all’ unica ferrovia a carattere locale della provincia di Pesaro e Urbino in cambio di una misera ciclabile è una scelta che si ripercuoterà negativamente sulle generazioni future.

La Fano Urbino può essere un’icona della Valle Metauro, così come lo è diventata in  Val Venosta  ove ferrovia e valle , indissolubilmente unite  nell’immaginario collettivo, formano un formidabile strumento per il progresso della collettività .

Infine comunichiamo anche che l’Associazione FVM parteciperà, su specifico invito, al

“VII FESTIVAL EUROPEO DEL GUSTO sulle FERROVIE DIMENTICATE”

a Grantorto di Padova il 1 marzo.

http://www.comune.grantorto.pd.it/dett.asp?id_doc=45609

 

per chi desidera cestino del viaggiatore al Bar della stazione di Urbino:

PANINO + DOLCE + ACQUA+ BIBITA+ CAFFE’ = 8 EURO

chiamare Lucio 329 0213399329 0213399 0722 3286980722 328698

 

Gli altarini della ferrovia

Mercoledì  5 Febbraio si sono incontrati presso la  Sala Giunta della Provincia di Pesaro e Urbino i sindaci dei comuni della Valle del Metauro od i loro delegati  per discutere di come utilizzare la ferrovia Fano Urbino.

La convocazione della riunione non era altro, secondo noi, che  l’occasione per far  approvare  una decisione già presa  già da tempo.  Sembra, però, che le cose non siano andate come  dovuto : qualche voce fuori dal coro si è levata.

All’incontro erano presenti  l’ass.re alle Opere Pubbliche Massimo Galluzzi e l’ass.re alle Politiche Attive per il Lavoro Massimo Seri.

Ricordiamo che i due Assessori sono entrambi firmatari della delibera di giunta 217/2010 con la quale si avallava la tesi del presidente della provincia Ricci: rinunciare  definitivamente alla ferrovia per costruirci una pista ciclabile (o altro). Il successivo iter burocratico    portò alla dismissione della linea con il DM 430/2011 firmato dal ministro Passera, governo Monti.
“ Da quel momento sono iniziati i contatti con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per stabilirne il prezzo” : 4milioni e 300mila  euro.
Così scrive il Messaggero del 6 Febbraio, dando l’impressione   che la provincia fosse più interessata ad acquistare che le ferrovie a vendere.

Il Messaggero recitava pure il motivo per il quale la provincia vuol realizzare lungo il percorso una pista ciclopedonale: ” ..da Fano a Fossombrone il vecchio tracciato non è più transitabile per il treno dato che sono state realizzate strade e case troppo” a ridosso”  dei  binari”.  Ma se le autorizzazioni per costruire qualsiasi cosa nei pressi della ferrovia in base al DPR 753/80 (  Regolamento di polizia ferroviaria) sono concesse dalle  stesse FS,  come è possibile che il treno non possa  più transitare?

A questo punto viene da chiedersi: la dismissione è  alla stregua di una sanatoria???

L’Ass. FVM, assolutamente certa che qualsiasi tipo di  treno possa  transitare lungo  tutto il tracciato,  si chiede che fastidio potrebbero dare una ventina di treni locali nell’arco di un giorno quando, ad esempio, sulla Direttrice Adriatica romagnola  transitano,  ogni giorno, 200 treni di ogni  genere ( a velocità anche di 180km/h) in una zona densamente abitata .

Nel Resto del Carlino, invece,  sono state pubblicate dichiarazioni  che meritano di essere evidenziate:

“ …costruire un nuovo tracciato, accanto alla futura Fano – Grosseto” si afferma  che la ferrovia è utile e merita un nuovo tracciato  (molto costoso e quindi non conveniente !). 
Da ciò si deduce la domanda :  per quale motivo bisogna costruirne una nuova? Che senso avrebbe costruire un nuovo tracciato distante qualche chilometro dai paesi? Dove sarebbe il rispetto del principio dell’economicità dell’azione amministrativa previsto dalla legge 241/90?

Altra dichiarazione: “..il ricorso al Tar dell’associazione FVM non è andato a buon fine”. In verità  FVM, insieme ad altri soggetti,  ha presentato il ricorso  al Consiglio di Stato contro la delibera Regionale 1372/2011 e contro il DM 430/2011  e tutt’oggi non si hanno notizie a riguardo.

Sorprendenti sono poi le dichiarazioni del vicesindaco di Fossombrone  Michele Chiarabilli,  favorevole alla ciclabile : “ Si tratterebbe di una spesa attorno ai 300mila  euro …ogni anno dobbiamo ripulirla da soli”.

Strano modo di considerare i soldi pubblici  per un comune che per risparmiare sul bilancio ha dovuto  perfino spegnere l’illuminazione pubblica.

L’associazione FVM per due volte nel comune di Fossombrone ha organizzato la Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate (2011 e 2013) ed ha  ripulito volontariamente  senza alcun contributo, i tracciati  su cui svolgere le manifestazioni.  
Il giornalista A. Caporale durante la sua visita a Fossombrone per la realizzazione del video “La vita è un treno” nell’agosto scorso  ha trovato l’ambiente della stazione in uno stato indecente.

Per quale motivo  non si è provveduto a fare un esposto alle ferrovie ,concessionarie del bene, per rendere decorosa almeno la stazione?
Alla festa del PD dello scorso settembre 2011, in un assemblea pubblica sulla ferrovia Fano Urbino con la partecipazione del presidente della provincia Ricci e l’assessore Galluzzi, il sindaco Pelagaggia dichiarò che una pratica edilizia sottoposta al parere tecnico di FS , con la sua promessa di non fare richieste alle ferrovie per il taglio della vegetazione , avrebbe avuto un iter più veloce.  E’ forse questa la ragione?

Nel Messaggero del 12 il vicesindaco ammette senza pudore  “ che hanno costruito in deroga al Prg perché la ferrovia era dismessa ” il decreto di dismissione e del dicembre 2011 a quali costruzioni si riferisce?

Nel Corriere Adriatico di martedì 11 febbraio, si legge : “ l’ufficio tecnico di via Gramsci sta lavorando alacremente sulla pista ciclabile sul tracciato della ferrovia Fano Urbino”. Per quale motivo tutta questa “frenetica sollecitudine” per un opera  destinata solo allo svago  mentre si assiste ad una situazione in cui   strade e scuole versano  in condizioni pessime   e meriterebbero più attenzione da parte della provincia che ne è responsabile?
L’ing.  Paccapelo aggiunge che  “la ciclabile permetterà di fornire ulteriore tecnologia….attraverso uno scavo per far passare dei cavi a fibre ottiche”.
Se ci fosse la ferrovia un cavo non potrebbe comunque passare?
Tutte le linee ferroviarie abbondano di cavi e condotte al punto che la Società   Infostrada utilizza per la sua rete telematica le linee ferroviarie. Cosa realmente si vuol far passare sotto la ciclabile? Per caso un nuovo acquedotto per prosciugare ancora di più il Metauro e le falde acquifere della vallata a servizio di Pesaro?
Ancora sta scritto: ”..stiamo lavorando per acquisire l’area delle Ferrovie dello Stato per 1 milione e 500mila euro” Ma qualche giorno prima non si era asserito che l’area  del sedime era valutata 4milioni e 300 mila euro? Crediamo che qui qualcuno stia dando  troppi “numeri” .

Infine ribadiamo che l’urgenza di salvaguardare il tracciato non ci sarebbe mai stata (probabilmente non c’è neanche ora)  se non si fosse proceduto irragionevolmente alla dismissione e che attualmente esiste una proposta di legge sulle ferrovie turistiche la 1178 del 10 giugno 2013 che , se approvata, tutelerebbe l’unità del tracciato, garantirebbe dei finanziamenti  e soprattutto  gli enti locali non dovrebbero sborsare un solo euro.

Non va sottaciuta anche  la possibilità che in futuro , se ci fosse  il ripristino ferroviario, sarà possibile dare seguito alla richiesta del Presidente  di Adriabus di ottenere , per l’ azienda da lui amministrata, l’esercizio dei treni dando così luogo , nel nostro territorio , ad un modello virtuoso di trasporto integrato treno-gomma-bici che oggi in Italia esiste , con grande successo, nella Provincia autonoma di Bolzano.

E mentre in tanti parlano e scrivono della ferrovia senza nemmeno averla mai vista, l’associazione FVM continua nella sua opera di pulizia non solo del percorso ma anche delle sue opere d’arte. La ferrovia Fano Urbino è un patrimonio della nostra Italia e cercheremo di proteggerla finchè potremo.