Le scelte perdenti per cercare di sostituire il treno

Dov’è finito il carrello portabici tanto acclamato nella stampa locale dall’ assessore al turismo provinciale Minardi, dal presidente di Adriabus Londei e dalle associazione For.bi.ci. e Argonauta che avrebbe dovuto caricare i cicloturisti di Pesaro, Fano, Marotta, Fossombrone, Urbino, Cagli, Cantiano con destinazione Gubbio per far scoprire le bellezze paesaggistiche ed architettoniche dell’entroterra nell’estate scorsa?

Sembra che l’idea di attrarre tanti turisti che desiderassero fare lunghe pedalate sotto il sole d’agosto non abbia funzionato.

La proposta poteva avere senso per le comitive organizzate che, partite tutte dallo stesso posto , avrebbero raggiunto la stessa meta. Invece bastava poco per capire che offrire un servizio capillare a coloro che, in qualsiasi fermata degli autobus desiderassero salire o scendere con la propria bici, era una scommessa perdente: quanto tempo era necessario per caricare e poi sganciare la bicicletta?

Bisognava essere molto ottimisti per sperare un’affluenza nelle giornate di sabato e domenica estive, senza offrire alcuna certezza d’orario, di almeno 30 ciclisti a viaggio per coprire le spese di gestione di almeno 1200 euro al giorno per le quattro corse effettuate.

Riteniamo che questa proposta sia una delle tante esternazioni a sostegno del tentativo di far fallire il progetto per il ritorno del treno nella Valle del Metauro fino ad Urbino.

resto del carlino 18 maggio 2013

Così , mentre ci si adoperava per distruggere la ferrovia metaurense anche dal punto di vista giuridico con la dismissione voluta dal ex presidente della provincia Matteo Ricci, paradossalmente, nello stesso momento si stava maturando in tutta Italia la tendenza a rilanciare tanti progetti di recupero delle ferrovie abbandonate attraverso l’istituzione delle Ferrovie Turistiche.

Hanno avuto, infatti, un enorme successo ed una rilevante promozione sul territorio la riapertura della ferrovia Sulmona-Carpinone e della Agrigento- Porto Empedocle. Una legge apposita è già stata calendarizzata per la discussione in Parlamento per permettere l’ utilizzo di queste tratte, tra le quali la Fano Urbino, e (guarda caso!) i firmatari di questa proposta di legge sono per la maggior parte del Partito Democratico.

La proponente e prima firmataria del provvedimento è l’on. Maria Iacono parlamentare agrigentina del PD, la quale con rara sensibilità ha accolto anche le nostre richieste .

Il 10 giugno scorso a Roma i parlamentari del PD a Roma hanno organizzato un convegno per il riutilizzo delle ferrovie storiche. Invece pare che in provincia di Pesaro e Urbino tanti esponenti del PD preferiscano buttare all’aria un patrimonio come una ferrovia per far posto ad una pista ciclabile.

Tale struttura potrebbe essere benissimo fatta in altri percorsi più idonei e naturalistici, come ad esempio lungo il fiume Metauro; in futuro potrebbe avere a sostegno un moderno treno, invece che un carrello trainato da un autobus.

Ma siamo nel periodo della velocità: bisogna fare tutto subito ed allora sembra importante fare presto con scelte anche di bassa qualità ed importanza.

Se poi un’ opera di grande valore infrastrutturale, culturale , monumentale, non più replicabile verrà resa inutilizzabile non importa.

Prevale la tesi di Lucignolo e l’Italia diventi pure “Il paese dei balocchi” !

Ricordiamo che quest’anno il tratto Fano-Fossombrone compie 100 anni.

Consoliamoci comunque con il nuovo servizio di Adriabus che ha abbandonato il servizio sportivo e si è dedicata a quello culturale spostando il capolinea della corsa rapida Urbino-Pesaro in viale Trieste dove alloggiano i turisti.

Una domanda, però, sorge spontanea: i turisti non sono ospitati anche a Fano e Marotta? L’entroterra della Valle del Metauro non merita di essere visitato? Sicuramente un bel treno farebbe comodo ai turisti, agli abitanti ed ai ciclisti, ma la soluzione toccasana è: meglio trovare soluzioni più banali e rapide.

La ferrovia? E’ troppo impegnativa!!!

 

 

 

Assemblea annuale FVM

Il prossimo 29 Giugno alle ore 9:30, presso il ristorante “Al Lago” di Fossombrone (località Cattedrale,79, sulla vecchia Flaminia) , si terrà la riunione annuale della nostra associazione.

All’ordine del giorno saranno discussi:

– approvazione del bilancio consuntivo e preventivo;

– comunicazioni sull’attività sociale svolta e su quella in programma;

– il rinnovo delle tessere per l’anno in corso;

Per chi vuole c’è la possibilità di unirsi al pranzo presso il ristorante: euro 25,00

Si prega di confermare la propria presenza tramite mail o al n. 327 834 0801

I rami secchi tornano a fiorire !!!

Nel TG1 del 9 giugno scorso è andato in onda un servizio dedicato alla ferrovia Agrigento- Porto Empedocle, la ferrovia della Valle dei Templi, riaperta ed utilizzata a fini turistici con immediato ,enorme successo. http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ada87ad1-a379-4dbb-8b57-8fc1ae4249ad-tg1.html

Bisogna riconoscere alla Sicilia una capacità creativa ,unita ad una notevole dose di praticità operativa, purtroppo del tutto sconosciute nel territorio Marche Nord. Siamo testimoni di un fatto eclatante: una ferrovia ” desertificata” dai flussi passeggeri risorge a nuova vita grazie all’iniziativa di una Parlamentare del PD ( l’On. Maria Iacono ) che , coadiuvata da appassionati locali, ha saputo coinvolgere istituzioni ( la Fondazione FS) ed enti locali in un’operazione virtuosa che si pone quale esempio da imitare in tante località del “Bel Paese”.

Quel binario unico che attraversa la Sicilia più antica e si snoda lungo i celebri monumenti di Akragas è diventato una sorta di museo in movimento. Si attendono nei prossimi mesi l’arrivo di centinaia di turisti, studenti, appassionati provenienti da tutto il mondo e, perchè no, anche agrigentini e siciliani che vogliono riscoprire il loro territorio. Si viaggia in maniera “nuova ” , utilizzando il vettore ferroviario, godendosi tranquillamente il panorama della Valle dei Templi ed il mare Mediterraneo alla “inebriante” velocità di 30 km/h. Un particolare ringraziamento va rivolto a Maria Iacono che ha preso a cuore le sorti delle ferrovie, non solo agrigentine, presentando alla Camera dei deputati una proposta di legge per l’istituzione delle Ferrovie Turistiche in Italia. Inoltre è bene far sapere che è stata l’appassionata attività di Ferrovie Kaos a diffondere e dimostrare che le nostre ferrovie , moderne ed antiche , possono invece rappresentare una fondamentale risorsa per lo sviluppo economico e turistico del territorio.

…e la ferrovia Fano Urbino ? La nostra Ferrovia metaurense , poichè possiede un bacino di utenza elevato , ha tutti i numeri per replicare i successi ottenuti in Valvenosta, nel Foggiano e nella Valle del Tronto; tutto ciò comporterebbe un notevole risparmio economico che unito ed integrato ad un sistema di trasporto pubblico su gomma ( per le zone a bassa frequentazione) migliorerà l’esigenza e la qualità dello spostamento dei cittadini. Per di più il valore turistico del territorio Metaurense ed Urbino è immenso….ma per poterlo sfruttare al meglio bisogna creare una rete od un sistema capace di unirlo tutto: la ferrovia Fano Urbino esiste ed è pronta a questo.

Gli amici dell’Associazione Ferrovie Kaos hanno trovato politici intelligenti e preparati disposti ad ascoltarli e di mettere in pratica i loro progetti. L’ Associazione FVM si augura che anche i nostri politici , di fronte a questo rilancio delle ferrovie che siano le grandi reti (AV) oppure le ferrovie locali ( Ascoli docet) o le ferrovie turistiche , siano disponibili ad ascoltarci e siano disposti a fare degli studi progettuali seri .

Rimaniamo a disposizione di tutti per dare il nostro modesto contributo alla ripresa turistico, culturale e sociale della Valle del Metauro. Se invece si vorranno perseguire le scelte “imposte” da personaggi estranei al territorio e distruggere per sempre la ferrovia Metaurense non ci resta altro che ….sperare in bibliche moltitudini di cicloturisti provenienti da tutto il mondo desiderosi di pedalare per decine e decine di km con il caldo estivo ed il freddo invernale per vedere le nostre meraviglie. Ma un dubbio sussiste.

Il governo pronto a sostenere le linee locali

Sabato 31 maggio, a Fano, il Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini ha tenuto una conferenza stampa in occasione della tornata elettorale. Oltre ad aver parlato di porto, casello autostradale e Fano Grosseto ha ricordato il recente passaggio del testimone alla guida del Hoding FS dall’ing. Moretti all’ing. Elia: la continuità della programmazione delle politiche industriali delle FS è stata garantita proprio dalla nomina al vertice del gruppo dell’amministratore delegato di RFI.

Gli obiettivi che Moretti si era prefissato compiuta la realizzazione della rete ad Alta Velocità, di cui anche i marchigiani hanno potuto beneficiare con i servizi dei treni Freccia Rossa e Italo alla stazione di Pesaro e Ancona, erano e saranno più attenzione e investimenti alle ferrovie regionali, soprattutto quelle che connettono i territori interni alle linee principali. Le linee locali ha sottolineato il viceministro necessitano di molta attenzione, specialmente negli orari di punta, quando si concentra il maggior traffico, perché i milioni di utenti , lavoratori e studenti che le utilizzano quotidianamente non possono più permettersi di perdere 15 minuti al giorno.

Nencini ha concluso affermando che, considerato quasi completato il programma per la realizzazione dell’Alta Velocità, il Governo e RFI-FS si dedicheranno al miglioramento delle linee locali : se gli Enti locali con l’appoggio delle Regioni dovessero richiedere miglioramenti del servizio lungo le proprie linee interne non troveranno opposizione da parte del Ministero bensì collaborazione e finanziamenti dallo Stato.

Dopo queste dichiarazioni , non ci sono più scusanti alle remore riguardo il futuro della ferrovia Fano Urbino: se gli amministratori dei comuni di Fano, Urbino e della Valle del Metauro (soprattutto i neo eletti) desiderassero per il loro paesi nuove possibilità di sviluppo e modernità di servizio, se volessero veramente trasformare tutta vallata metaurense in una nuova positiva realtà, dovrebbero “soltanto” unirsi e pretendere il ripristino e la restituzione di ciò che è stato loro tolto.

Del resto anche il Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei deputati On. Meta , in una recente audizione con FVM , aveva detto la stessa cosa: “… dovrebbero essere gli enti locali a spingere, esigere ed essere meno timidi nei nostri confronti”.

L’occasione per proiettare la Valle nel Metauro nel futuro rispettando storia ed ambiente, creando nuove opportunità di lavoro e realizzando la vera mobilità sostenibile (la rinuncia all’automobile), è alla portata di mano; diversamente un territorio importante, densamente popolato, con gravi problemi di inquinamento e traffico a Fano ( in gran parte proveniente dall’interno) sarà ancora una volta deluso e mortificato nelle sue giuste aspettative .

Fano 1° binario: il Portale per la valle del Metauro

Il 22 maggio 2014 si è svolto a Fano il convegno FANO 1° BINARIO : PORTALE PER LA VALLE DEL METAURO, in occasione degli incontri organizzati dalla lista civica D’Anna Sindaco. Hanno relazionato all’incontro l’ing. Marco Stabile, dirigente della ferrovia Val Venosta e il prof. Gabriele Bariletti. Pubblichiamo per ora il primo intervento:

http://youtu.be/yAVbQurGPfM

canale videogallery fvm



La ferrovia è un PATRIMONIO pubblico!!

Ultimamente nei giornali locali il capo gruppo regionale del Pd Mirco Ricci torna a parlare della ferrovia Fano Urbino. Il suo obiettivo è riportare la ferrovia in mano pubblica facendola acquistare dalla regione Marche perché , secondo lo scrivente, le FS hanno deciso di venderla tramite un’asta pubblica.

Al consigliere regionale ricordiamo che nel 1945, la Consulta Nazionale con un provvedimento legislativo trasferì per difficoltà finanziarie i beni immobili e gli impianti della linea ferroviaria Fano Fermignano dalla Società Anonima delle Ferrovia Padane al Demanio dello Stato. Piuttosto che provvedere alla loro demolizione e al conseguente realizzo a beneficio dell’ Erario si ritenne opportuno accogliere i voti delle autorità e delle popolazioni locali per un ripristino dell’esercizio da parte dell’Amministrazione ferroviaria dello Stato anche perché allacciava due importanti ferrovie statali: l’Adriatica e la Fabriano-Urbino. Quindi la ferrovia Fano Urbino dal 1945 è totalmente in mano pubblica.

Per quale motivo si dovrebbero spendere 4 milioni e 300mila euro, derivati dai versamenti erariali dei cittadini, per farla acquistare dalla Regione? Considerato che il patrimonio FS appartiene allo Stato basterebbe convincere il Presidente del Consiglio oppure il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti a bloccare ogni iniziativa di vendita, impresa assai facile considerati i buoni rapporti del presidente della provincia Matteo Ricci con Matteo Renzi. Le FS nel 2013 hanno ottenuto utili pari a 460 milioni di euro aumentando il trend positivo dell’ ultimo anno del 20%, quindi non hanno bisogno di denaro ; di conseguenza si potrebbero prendere i tempi giusti per le decisioni importanti supportate da dovuti studi e necessarie analisi tecniche .

Fa piacere comunque che il capogruppo regionale del PD si stia preoccupando per la conservazione dell’ unità di un corridoio importante come la ferrovia Metaurense, anche se, bisogna ricordare, il problema se lo sono creati da soli. Non riusciamo a spiegarci, invece, le reali motivazioni alla base dei suoi amletici dubbi sul ripristino del servizio ferroviario, visto che non è stato fatto, nè richiesto, alcun rapporto tecnico serio e circostanziato sulla ferrovia da parte di soggetti non legati con il “palazzo” e liberi di esprimere conclusioni quanto più possibile veritiere.

Riconosciamo che si stanno facendo grossi passi avanti: non si afferma più che ripristinare la ferrovia ha costi faraonici, che sono state costruite case sui binari od altre piacevolezze del genere ; si riconosce , invece, che la stesura di un cavo a fibra ottica è compatibile con la ferrovia ( come è stato già realizzato sulla Rete FS senza demolire nulla ) e non si dice più che il treno è un mezzo nostalgico. Ci si preoccupa delle intersezioni stradali che sono una criticità per qualsiasi sistema ferroviario, ma che non rappresentano assolutamente l’impedimento al ripristino della ferrovia Fano Urbino, essendo problemi superabili in sede tecnico-progettuale. La tecnologia dei passaggi a livello si è evoluta tanto che i tempi di chiusura sbarre sono ridotti a meno di 2 minuti ; anche l’eliminazione totale del passaggio a livello attraverso la costruzione di sottopassi si è sviluppata per le linee in esercizio con l’inserimento di monoliti a spinta: per una linea fuori esercizio è ancora più facile ed economico. Non dimentichiamo che si sta discutendo di una ferrovia locale con un traffico limitato a circa venti corse al giorno e non soggetta a qualche centinaia di passaggi come avviene per il passaggio a livello di Marotta sulla linea Adriatica (già finanziata la sua eliminazione); per tutto basta l’esempio , ormai famoso in tutta Europa , della ferrovia Merano Malles che in occasione dei lavori di ripristino ha ridotto i passaggi a livello da 85 a 35.

Aggiungiamo che il progetto di massima per la ferrovia Fano Urbino è già pronto ed è a disposizione “GRATUITA” per gli enti pubblici, ma finchè non si avrà la certezza che la volontà politica locale è favorevole al ripristino rimarrà chiuso nei nostri cassetti; nell’eventualità si abbandoni l’idea del ritorno del treno , tale progetto verrà utilizzato per dimostrare quale errore storico e strategico si sia commesso contro la Valle del Metauro ed Urbino! Le ferrovie fin dalla nascita del Paese rappresentano la parte fondamentale della sua storia e ne rappresentano il desiderio e le possibilità di sviluppo, di modernità e di ricerca di nuove positive realtà. Non riuscire a capire le enormi potenzialità della ferrovia Metaurense per tutto il territorio lascia trasparire solo dubbi sulla buona fede di chi rema contro.

intervista FVM a tele 2000

 

Il 5 febbraio 2014 furono convocati in provincia i sindaci della Vallata del Metauro per decidere il futuro della ferrovia Fano Urbino. Secondo noi,  la sorte di opera infrastrutturale di così alto valore non poteva essere deliberata da degli amministratori pro -tempori dei territori. Quale competenza avevano in campo ferroviario? Quali esperienze avevano maturato nel campo dei trasporti pubblici? Come potevano giudicare le opere architettoniche senza nessuna perizia tecnica? La scelta di non avere più un collegamento ferroviario nella Valle del Metauro e per Urbino meritava secondo noi una riflessione ben più seria e approfondita. La stampa locale, quei giorni,   diede ampia visibilità ai nostri comunicati e tele 2000 ci ospitò in una sua puntata di “Territorio” che vi riproponiamo.

http://youtu.be/pOFbg9q8dsE  piccolo assaggio 3 minuti

http://youtu.be/9Kqv9A3_DjE   completa 35 minuti 

Sembra che in questo territorio si continuino a fare scelte senza alcuna base tecnica e scientifica, se il proverbio “ sbagliare è umano, perseverare è diabolico” è vero, sulla ferrovia Fano Urbino è facile confermare che qualcosa di “diabolico” c’è.

Nel 1987 il servizio ferroviario fu sospeso senza alcuna spiegazione e studio di mobilità pubblica, nel 2011 giunse il decreto di dismissione a seguito delle forti sollecitazioni del Presidente della Provincia Ricci che con motivazioni ridicole e senza alcun significato tecnico affermò che ripristinare il servizio ferroviario era nostalgia, nel febbraio scorso i sindaci della Vallata avrebbero dovuto avallare decisioni già prese.  Noi insieme ad altre associazioni ( FAI Pesaro, Legambiente Urbino, Fap) abbiamo cercato di opporci a questi metodi che avrebbero determinato il depauperamento del territorio sotto tanti punti di vista. 

Qualche informazione in più speriamo di averla trasmessa e qualche coscienza speriamo di averla smossa.

Per chi desiderasse risvegliare qualche emozione di seguito il link dell’ ultimo treno a vapore organizzato per le scuole nel 1985 ( video dell’amico Roberto Renzi) 

http://youtu.be/Pm6E5mA8Pus

 

5 x mille / 2014

Ad Ascoli arriva Jazz invece ad Urbino ..azz!!!

Il video dei servizi del TG3 Marche

http://www.youtube.com/watch?v=dF3oRBrEL2A&feature=share&list=UUftJeLjv_H4C1YoONJO5xMQ

Saranno proprio i pendolari marchigiani i primi a viaggiare a bordo di Jazz, il nuovo elettrotreno ETR425 di Trenitalia, che dal 14 aprile sarà operativo sulla linea ferroviaria Ancona-San Benedetto del Tronto-Ascoli Piceno.  Altre  70 unità  verranno presto distribuite in tutte le regioni italiane.

Ammonta  a 106 milioni di euro l’investimento nelle Marche, oltre 60 milioni di euro per 4 treni ‘Jazz’ e 8 nuovi convogli diesel, per la ristrutturazione dei vecchi convogli, oltre 30 milioni di euro.

Entro aprile entreranno in esercizio anche gli altri 3 ETR425 , che circoleranno tra Ancona e Fabriano e tra Ancona e Pesaro. Gli 8 complessi diesel di costruzione PESA (Polonia), tra la fine del 2014 e giugno 2015, entreranno in esercizio sulla Civitanova Marche – Macerata – Fabriano.

 “…Garantire la mobilità dei cittadini nella maniera più dignitosa” ha affermato il Presidente  della Regione Marche in occasione della presentazione del nuovo treno Jazz  ad Ancona.  In queste parole rileviamo una notevole contraddizione rappresentata dalla vicenda della ferrovia Metaurense, da ciò deriva il nostro biasimo per quello che è accaduto nel nostro territorio.

Non è neanche passato un anno dall’elettrificazione della Ascoli- P. Ascoli, la cui modernizzazione ha prodotto un aumento di viaggiatori del 30%,  circa 3 milioni di unità complessive  l’anno.

La provincia di Ascoli Piceno, molto sensibile al trasporto ferroviario  potrà vantarsi di essere la prima in Italia ad utilizzare il modernissimo elettrotreno.

Avevamo già messo in risalto le differenze tra le politiche di trasporto della provincia di Pesaro e Urbino e quella di Ascoli Piceno: mentre gli ascolani si adoperavano per potenziare la loro linea interna elettrificandola, da noi si faceva di tutto  per dismettere la Fano Urbino adducendo motivazioni ridicole e senza alcun significato tecnico.

Nella stessa regione il risultato finale è sotto gli occhi di tutti: la provincia di Ascoli   ha creato un sistema di trasporto simile alla Merano- Malles con una nuova efficiente linea e nuovi modernissimi treni e nella provincia di Pesaro si continuerà ad andare in autobus o secondo alcuni in bicicletta (su un percorso di 50 km con ogni tempo ed in ogni stagione).  Quindi l’assioma altoatesini = extraterrestri è falso; è molto più veritiero:  provincia di Pesaro e Urbino = incapaci /scarsamente lungimiranti.

Tanti milioni di soldi pubblici spesi per l’acquisto dei nuovi treni,  senza alcun beneficio per la Valle del Metauro, una delle più popolose delle Marche: non sarà speso un solo centesimo per un serio ed efficiente sistema di trasporto a favore della nostra gente.

Recentemente in occasione dell’ inaugurazione dei 2 km di pista ciclabile a Pesaro dall’Iper al galoppatoio, anche l’assessore alla mobilità di Pesaro Biancani si è espresso sul futuro della ferrovia Fano Urbino, augurandosi una ciclabile. La sua è una ingiustificata presa di posizione su questioni che non riguardano Pesaro ma la vallata del Metauro. Consideriamo le parole dell’assessore pura piaggeria nei confronti del presidente della provincia  Ricci,  candidato a sindaco di Pesaro.

 Il Senatore Andreotti  in una sua citazione diceva che ci sono pazzi che  credono  d’essere Napoleone e altri che dicono di risanare i bilanci delle ferrovie. Crediamo che se il Senatore fosse ancora vivo avrebbe potuto trovare un altro genere di persone per il suo arguto aforisma: avrebbe sicuramente citato quelli che vogliono sostituire il treno con le biciclette.

Ciao Giuseppe

https://picasaweb.google.com/117659964362604821377/CiaoGiuseppe#

Ciao Giuseppe,  purtroppo il tuo sogno di andartene da questo mondo, come spesso ci ripetevi, dopo aver rivisto il treno sulle rotaie della Fano Urbino, non si è avverato. Noi ce l’abbiamo messa tutta.

Sei stato testimone della nostra costanza e fatica,  spesso quando ci accompagnavi nelle  nostre uscite per evitare il degrado della ferrovia ti vedevamo soffrire perché le tue cagionevoli condizioni di salute ti impedivano di darci una mano.

Come ti abbiamo sempre detto il tuo servizio di sorveglianza delle nostre draisine e la custodia delle nostre attrezzature  è stato per noi di basilare importanza.

Il treno non siamo riusciti a portatelo, ma la stazione di Fermignano e la ferrovia Fano Urbino l’abbiamo tenuta viva e sappiamo che per te è stata linfa vitale.

La tua gioia nel leggere un articolo sui giornali a favore della ripristino del servizio ferroviario e nel vedere la tua stazione riempirsi di persone durante le nostre manifestazioni  ci riempiva di soddisfazione.

Allo stesso modo vedere la tua rabbia quando, specialmente in questi ultimi anni, venivi a conoscenza di operazioni per distruggere ciò che era stato la tua vita, il tuo lavoro di Capostazione, ci metteva tristezza.

Il diritto di  sognare e veder realizzati i propri sogni appartiene  a tutti, anche agli anziani, e bisogna tenere conto anche delle loro esigenze e possibilità se vogliamo rendere questo mondo migliore.

Per chi volesse partecipare al funerale sabato 29 marzo alle h 14:30 a Fermignano.