Da 25 anni in difesa della Ferrovia
14 Luglio 2000, esattamente 25 anni fa, si firmò l’atto costitutivo dell’Associazione Ferrovia della Valle del Metauro con la scopo di promuovere e valorizzare cose di interesse storico culturale e la salvaguardia dell’ambiente, con al centro dell’attività la tutela e la conservazione della ferrovia Fano-Urbino.
Il 14 Luglio non è una data casuale: è l’anniversario della presa della Bastiglia. Il giorno in cui il popolo parigino nel 1789 esasperato dalla crisi finanziaria, dalla disuguaglianza sociale e dal malcontento verso la monarchia assoluta, assaltò la prigione-fortezza e si ribellò all’oppressione di Luigi XVI.
Anche noi insorgemmo contro la disparità sociale che si era creata tra i cittadini della costa e i cittadini dell’entroterra ai quali era stata tolta la ferrovia; protestammo contro l’idea che Urbino, la città Natale di Raffaello, sede di un’importante Università e Patrimonio Unesco non potesse essere più raggiunta dal treno insieme a cittadine importanti e storiche come Fossombrone, Fermignano, Cartoceto/Lucrezia, Saltara/ Calcinelli.
Ci ribellammo al fatto che senza treno sarebbe aumentato il traffico veicolare e le conseguenti polveri sottili nelle città di Pesaro e Fano.
Ribattemmo che il trasporto pubblico in provincia senza la ferrovia sarebbe stato fortemente limitato e non avrebbe potuto sostenersi solo con gli autobus e tre stazioni ferroviarie (Pesaro, Fano, Marotta): la recente classifica del Sole 24 Ore ci colloca infatti come trasporto pubblico locale negli ultimi posti con 623 posti/km di fronte ad una media nazionale di 4000.
Eppure, proprio negli anni in cui evidenziavamo queste inadeguatezze e già nel resto d’Italia si sostituivano i vecchi treni con quelli moderni e si potenziavano e miglioravano le ferrovie secondarie che adducevano alle direttrici principali e alla rete ad Alta Velocità venivamo definiti “i nostalgici” e il pericolo di una pista ciclabile in sostituzione della ferrovia Fano-Urbino era sempre più incombente.
Dopo 25 anni di lotte fatte di manifestazioni (18 edizioni della Festa della Stazione a Fermignano da noi inventata e 10 edizioni di Giornata Nazionale delle Ferrovie non Dimenticate) ; mostre e convegni a Pesaro, Fano, Fossombrone, Fermignano e Urbino con relatori d’ importanza nazionale, con a fianco organizzazioni come Italia Nostra, Fondo Ambiente Italiano e Legambiente Urbino; oltre 800 articoli di giornali e una fatica fisica notevole perché per 20 anni per mantenere alta l’attenzione si tagliava l’erba sui binari, la ferrovia Fano-Urbino è salva, protetta dalla Legge 128/2017 e la sua riapertura è prevista dal Piano infrastrutture “Marche 2032”.
Adesso è possibile riprogettare il futuro di questa provincia, perché una ferrovia non dà soltanto la possibilità di riorganizzare efficientemente il TPL , ma offre opportunità turistiche straordinarie come testimoniano i successi dei treni turistici. Anche le biciclette, che si possono caricare sui treni, potranno sviluppare sistemi integrati unendo la loro capacità di penetrazione alla velocità, sicurezza e comodità di spostamento del sistema ferroviario.
Infine, anche Urbino potrà essere raggiunta finalmente dal treno e definirsi un vero capoluogo di provincia poiché senza treno pur dotandosi di tutte le infrastrutture stradali possibili rimarrà comunque un capoluogo anomalo.
Associazione FVM Ferrovia Valle del Metauro









