Ci scusiamo per il disagio
“Ci scusiamo per il disagio. Treni, pendolari e odissee tutte italiane”, edito da Round Robin Editrice, è un libro scritto dai giornalisti Gerardo Adinolfi (Repubblica Firenze) e Stefano Taglione (Il Tirreno) ed è il racconto di un viaggio in Italia a bordo dei treni pendolari, da sud a nord, da Ragusa a Torino, passando da Calabria, Basilicata, Campania, Lazio, Marche, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia.
Il libro, forte di oltre 150 pagine di scorrevole lettura, è presente dal 27 novembre nelle librerie di tutta Italia.
Gerardo Adinolfi , per quanto riguarda le Marche, ha scelto di raccontare la, ormai nota, vicenda della ferrovia Fano – Urbino. L’Autore si chiede per quale misterioso motivo Urbino, Città Patrimonio dell’Umanità di 15mila abitanti a cui bisogna aggiungere oltre 13mila studenti dell’Università ed un esercito di turisti da tutto il mondo, sia raggiungibile soltanto con la troppo usata automobile o con i pochi efficienti autobus.
Rileva l’ insofferenza del sindaco d’Urbino Maurizio Gambini che amministra una città importante ma isolata e, per risolvere il problema, vuole puntare sulla ferrovia.
Sono innumerevoli i “disagi” cui devono sottostare gli studenti, mentre i visitatori della città natale di Raffaello, circa 500mila all’anno, potrebbero sicuramente aumentare almeno del 15% se avessero la possibilità di utilizzare il mezzo ferroviario in pieno rispetto del fragile territorio urbano e del paesaggio montefeltresco.
L’Autore racconta una cronostoria molto dettagliata della ferrovia Fano Urbino, dall’1987 quando, nonostante le proteste, il servizio ferroviario fu sospeso fino alla dismissione del 2012 voluta dall’attuale sindaco di Pesaro Matteo Ricci; riferisce della mozione approvata nel febbraio 2015 dai Verdi in consiglio Regionale che chiedeva l’annullamento del provvedimento ministeriale e della volontà dell’ex assessore del comune di Pesaro ed ora consigliere regionale Andrea Biancani di trasformarla in pista ciclabile.
Adinolfi sottolinea il costante impegno dell’associazione FVM che, grazie a numerosi studi, manifestazioni, incontri e dibattiti, ha mantenuta viva la memoria storica della ferrovia al punto da produrre e consegnare “ gratuitamente “ al sindaco di Urbino il progetto preliminare di ripristino elaborato in collaborazione con due Società di ingegneria, di importanza nazionale, specializzate in lavori ferroviari .
Piaccia o non piaccia la ferrovia Fano Urbino, nonostante i quasi 30 anni senza treni, non si può definire “un caro estinto” nè associarla alle entità ectoplasmatiche del genere “fantasmi”.
Anzi è tanto visibile e così importante per il nostro territorio che è riuscita, negli anni, ad attirare l’attenzione di qualificati scrittori e giornalisti fino a diventare un capitolo-denuncia di una pubblicazione che illustra ed esamina, con passione e con precise argomentazioni, le molteplici difficoltà di viaggiatori e pendolari in Italia.