Mobilità integrata

In Italia sono in essere molti esempi di trasporto integrato.
La ferrovia svolge innanzitutto una funzione sociale, collegando e non dividendo le città, trasportando persone e merci.
E’ dalla parte della popolazione per diverse ragioni che proveremo ad elencare

  • Ha un impatto ambientale ridotto: le ferrovie sono da sempre incastonate nel territorio e formano con questo parte integrante;
  • Contribuisce a ridurre l’inquinamento in quanto il treno a parità di persone e/o merci trasportate consuma molto meno;
  • Ha dei costi di gestione decisamente inferiori al sistema di trasporto su gomma;
  • E’ più veloce, comodo e sicuro;
  • Può trasportare agevolmente anche le persone con ridotte o inibite capacità motorie;
  • Il treno può funzionare tutti i giorni dell’anno, compresi quelli di clima avverso, quando magari c’è giaccio, neve, pioggia;
  • Il treno consente di accorciare le distanze favorendo la mobilità integrata, consentendo a tutti sia ciclisti professionisti, che amatori, anziani e bambini, di spostarsi in  libertà.

ferrovie e piste ciclabili
Per creare un’autentico sistema di piste ciclabili in Italia, oltre ad estenderle almeno in tutte le pianure della nazione e riuscire in qualche modo a collegarle, è necessario creare un sistema integrato di mobilità ecologica, basato su ferrovia, metropolitana e tranvia elettrificati, o autobus dotati di rastrelliere per poter trasportare la propria bicicletta in tratti troppo lunghi, oppure troppo ardui da affrontare, perché di montagna o di collina.

Premessa
Il trasporto basato su automobili è intrinsecamente molto inefficiente, perché trasportare una persona di 60-90 kg, servendosi di un automobile (da 1.200 kg) o addirittura di un SUV (da 1.800 kg) costituisce uno spreco eclatante di una risorsa non rinnovabile come il petrolio, dato che oltre ad essere costoso (per un automobile in media 10 litri di benzina alla settimana pari a 500 litri all’anno, dunque 700 euro all’anno di carburante, più 700-2.100 euro all’anno soltanto di assicurazione dell’auto), si può dimostrare che in città l’auto è molto più lenta rispetto alla metropolitana, non è significativamente più veloce rispetto alla bicicletta e forse riesce ad andare più veloce rispetto agli autobus, ma non sempre e ovunque.

Inoltre le automobili tendono ad occupare un enorme spazio urbano (autostrade, strade, parcheggi di partenza e destinazione, piazze) e a provocare un’inquinamento più o meno grave (che ormai in regioni come la Lombardia costituisce una minaccia seria per la salute, perché causa danni certi all’apparato respiratorio), la perdita nel traffico di molte ore e addirittura giornate di lavoro, e altri problemi come incidenti (6000 morti all’anno in Italia), rumori intensi, ecc.

Secondo l’istituto ISFORT [1], nelle città italiane, il 50% degli automobilisti percorre una distanza inferiore ai 5 km per raggiungere i luoghi di lavoro o studio. Questa distanza viene percorsa in bicicletta in circa 10-15 minuti (alla velocità media di 20-30 km/h). Se si considerano i tempi necessari per raggiungere il parcheggio di casa, l’accensione e il riscaldamento del motore, il tragitto stradale (spesso rallentato da semafori e dall’intasamento) e finalmente la ricerca di un parcheggio, e il raggiungere l’edificio dove si lavora, la bicicletta costituisce il mezzo più veloce, economico, pratico e meno inquinante per spostarsi, oltre ad essere il più ecologico e salutare. Per tragitti in piano più brevi dei 2 km risulta più conveniente camminare !

Se ricordiamo inoltre, che ci vogliono tra uno e due mesi di stipendio, soltanto per pagare le spese dell’auto, allora riusciamo a capire che le automobili servono soltanto a farci perdere tempo, non a guadagnarlo !
Caratteristiche di un sistema integrati ciclabile

Un sistema ciclabile integrato con le ferrovie e/o con le metropolitane, comprende che il lavoratore pendolare, una volta giunto alla città, possa trovare una linea di metropolitana oppure un parcheggio o deposito di biciclette dove poter afittare o ritrovare la propria bicicletta (se non la si porta con sè in un apposito vagone).

Dalle stazioni ferroviarie, la pista ciclabile dovrebbe estendersi verso il centro, o verso le zone industriali di periferia, nelle capitali verso la zona dei ministeri, e specialmente verso l’Università, e verso alcune grosse scuole, dove si prospetta che siano gli studenti i principali utenti delle piste ciclabili. Altri percorsi obbligati sono quelli attorno e dentro i parchi urbani, possibilmente adeguatamente pavimentati e ben delimitati, che forniscono un ambiente protetto e salutare al ciclista.

Le stazioni del treno e/o metropolitana devono essere accessibili alle biciclette (e di solito questo è possibile soltanto con ascensori molto larghi e/o profondi) e i treni devono avere un apposito vagone (senza sedie) ma con rastrelliere per i viaggiatori-ciclisti.

tratto da Ekopedia

FIAB

La FIAB propone e promuove l’utilizzo della bici e del treno anche attraverso iniziative e convenzioni con Trenitalia: riportiamo come esempio quanbto tratto dal sito ufficiale della Federazione.

la guida: COME VIAGGIARE COMODAMENTE IN TRENO, PORTANDO CON SE LA PROPRIA BICICLETTA è scaricabile qui

tratto dal sito http://www.fiab-onlus.it/treno/index.php